venerdì 13 febbraio 2015

Il dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana



A cura di: Filippo Cerquetelli e Massimiliano Gernini
 
Sabato 31 Gennaio 2015, alla quarta votazione per eleggere il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha raggiunto il quorum di 505 voti, superandolo ampliamente.
Sergio Mattarella
Dopo diverse consultazioni e tre votazioni andate a vuoto, con tante schede bianche e candidati bandiera, l'Italia ha avuto il suo nuovo Presidente della Repubblica, senza aver affrontato i problemi sorti nella votazione di due anni fa che ha riportato Napolitano al Colle.
L'onorevole Mattarella è entrato nel mondo della politica in seguito alla morte del fratello Piersanti, ucciso dalla Mafia quando era Presidente della Regione Sicilia nel 1980.
E' stato deputato dal 1983 al 2008, inizialmente per la Democrazia Cristiana, poi per il Partito Popolare Italiano, successivamente per la Margherita ed infine ha chiuso la sua carriera parlamentare con il PD. Nel corso della sua carriera politica ha ottenuto diversi incarichi, quali:
Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Ministro per la Pubblica Istruzione, VicePresidente del Consiglio e Ministro della Difesa. Dal 2011 ad oggi è stato Giudice Costituzionale.
Il 3 Febbraio 2015 ha avuto luogo il giuramento e l'insediamento al Quirinale del neo Presidente.
Nello stesso giorno, alle ore 9:30, il corteo presidenziale è arrivato a Piazza Venezia al suono delle campane, alla cui cerimonia ha partecipato tutta la sua famiglia.
Alle ore 10:00 è entrato alla Camera, dove è stato accolto dal primo del 42 applausi che hanno interrotto il suo discorso e ha iniziato a parlare, ringraziando i Presidenti delle Camere, il Presidente uscente Napolitano e tutti coloro che lo hanno votato.
Successivamente ha parlato dei giovani e del lavoro; ha affermato di voler rappresentare la figura di arbitro rigoroso e imparziale e ha chiesto ai giocatori, cioè ai parlamentari, di essere aiutato. Ha trattato i temi della scuola moderna, della sicurezza, del diritto al lavoro.
Si è rivolto alle persone in difficoltà, sottolineando così che il tema centrale del suo discorso era la speranza.
Ricordando gli episodi di Falcone e Borsellino, ha aggiunto che la corruzione in Italia ha raggiunto livelli elevatissimi e perciò deve essere combattuta con più convinzione. Ricordando poi la morte del bambino di 2 anni nell’attentato alla Sinagoga di Roma nel 1982, ha ribadito anche l'urgenza di combattere ogni forma di terrorismo.
Infine ha detto: -Non dimentichiamoci dell’ospedale, del municipio, della scuola; i volti degli anziani, dei malati e dei giovani sono i volti di un popolo che vuole serenità e pace. Viva la Repubblica e viva l’Italia.





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