venerdì 9 ottobre 2015

LA VIOLENZA SULLE DONNE

Ogni giorno, su qualsiasi mass media, molte notizie riguardano la violenza sulle donne, fenomeno che si sta diffondendo sempre più velocemente.

 Molto spesso questo fenomeno si consuma tra le mura domestiche, luogo che può sembrare sicuro ma che alla fine si rivela il più letale. 
La violenza non è solo quella fisica che si manifesta attraverso il lancio di oggetti, schiaffi, spinte, calci, percosse e soffocamento e che a volte finisce con l’omicidio ma essa può essere anche psicologica, attraverso insulti e umiliazioni per convincere la donna di non valere nulla, isolamento dall’esterno per impedirle di chiedere aiuto e minacce verso lei ed i figli per impedirle di ribellarsi. Ma, la cosa peggiore di questo tipo di violenza, è che a volte viene consumata davanti ai figli che crescendo potrebbero emulare i comportamenti del padre oppure potrebbero crescere con la convinzione che le donne siano inferiori e con il solo compito di pulire e cucinare.
Inoltre, la violenza può essere sessuale quando comporta imposizioni di pratiche sessuali indesiderate e violente. Questo fatto è un atto di umiliazione che ferisce la donna più psicologicamente che fisicamente. 
Infine, c’è la violenza economica, cioè quando, l’uomo impedisce alla donna l’accesso ai soldi per ridurne l’autonomia. Va inoltre ricordato che la violenza sulle donne si sta aggiornando poiché si sta diffondendo anche online.
 Le cause più frequenti che portano alla violenza sulle donne sono: la gelosia dell’uomo nei confronti della donna, scatti d’ira a volte non legati al contesto della situazione, una separazione non consensuale da cui può nascere anche lo stalking.
Per arginare tale fenomeno, prima di tutto, bisognerebbe partire da un’educazione migliore, insegnando ai bambini fin dall’infanzia il rispetto per gli altri e l'avversione nei confronti di qualsiasi forma di violenza. Ma se, in alcuni casi, questo non bastasse, bisogna far capire alle donne che se i propri compagni cominciano a insultarle o ad alzare le mani devono troncare subito il rapporto e se questi ultimi reagiscono male devono rivolgersi alle autorità che devono intervenire seriamente prima che la situazione degeneri.
Per concludere, è opportuno ricordare a tutti quanti quanto sia importante la figura della donna come origine e motore della società. Quindi: stop alla violenza!

Silvia Pagliari, Marta Federici, Arianit Ajdini, Edoardo Boninti


ALCOOL E GIOVANI

L’alcolismo è una dipendenza che porta all'assunzione di sostanze che alterano il sistema nervoso e fisico di chi ne fa uso. L’uso di alcolici tra i minori è diventato uno dei problemi più diffusi ai giorni d’oggi. Molti ragazzi non pensano più a divertirsi in modo sano, ma solo assumendo alcool: infatti, la maggior parte beve per integrarsi nel gruppo e per sentirsi più grande aggravando, spesso, la situazione con le droghe. Ciò può comportare problemi fisici e mentali per l’individuo ma può diventare un problema sociale nel momento in cui il giovane bevitore diventa aggressivo e pericoloso per gli altri.

Come detto in precedenza i giovani bevono soprattutto se sono in compagnia: non bevono per piacere ma lo fanno per sentirsi più grandi; non solo, alcuni ragazzi bevono per trovare sollievo a quei problemi che ritengono insormontabili alla loro età.
La colpa non è solo dei giovani, ma anche dei genitori e dei pochi controlli che vengono effettuati: i ragazzi minorenni non posso comprare alcolici eppure, molti supermercati e bar, vendono alcool ai ragazzi senza chiedere la loro età o senza chiedere un documento.
Inoltre, per i ragazzi l’adolescenza è un periodo di cambiamenti non solo a livello fisico e relazionale ma anche a livello cerebrale quindi, bevendo, si può compromettere la parte del cervello destinata alla emozioni, alla gestione di se stessi e al comportamento. Non ci si rende conto che si finisce per essere alcolizzati e che il fegato e il corpo in generale subiscono da ciò delle gravi conseguenze. I giovani, inoltre, hanno più difficoltà degli adulti nello smaltire gli alcolici.  
Ragazzi sempre più giovani finiscono nell'abisso dell'alcool perché vogliono sentirsi liberi. Attratti dallo sballo, dalla voglia di sentirsi emancipati e di dimenticare, ci si ubriaca. Chi non beve è considerato uno che non si sa divertire e viene emarginato dal gruppo mentre chi passeggia all'interno del locale con la bottiglia in mano o un bicchiere pieno diventa un “grande”, una di quelle persone da seguire.
Anche la pubblicità che si fa degli alcolici influisce sui giovani: chi beve è sempre bello, trasgressivo, alla moda, e soprattutto piace agli altri.
Quello della diffusione dell’uso degli alcolici tra i giovani e i giovanissimi è un problema che riguarda tutti, non solo chi ha figli adolescenti ed è per questo assolutamente necessario portare avanti delle campagne serie che permettano ai ragazzi di conoscere meglio gli effetti che queste sostanze hanno sul loro corpo e sulla loro mente.
I giovani hanno bisogno di divertirsi, di essere felici, di sentirsi accettati: ma per fare ciò è proprio necessario annullarsi in un bicchiere di alcool?


Giada Bernardini, Federico Bertoldi, Ikram Ahabchane, Alexandra Elena Munteanu, Federico Rosati 

mercoledì 6 maggio 2015

LA PASSIONE DEI SELFIE

A cura di: Edoardo Pasteni, Francesco Castrichini, 
Massimiliano Gernini, Ariait Ajdini

Tra i giovani e non, ma in particolare tra gli adolescenti, si è diffusa la cosiddetta moda dei selfie. Questo particolare modo di farsi le foto si è imposto due anni fa circa e consiste nel fotografarsi a distanza ravvicinata attraverso la telecamera interna di uno smartphone o di un tablet. 
Tra selfie e autoscatto esiste una differenza sostanziale perché l'autoscatto ha finalità artistiche mentre i selfie hanno la finalità di essere condivisi con gli altri tramite i social network.
Per facilitare lo scatto dei selfie si è diffusa anche la moda del selfie-stick, ovvero una sorta di asta che serve a tenere lo smartphone ad una giusta distanza per scattare foto. 
La passione dei selfie sta diventando una mania soprattutto fra i giovani perché sono i ragazzi di oggi che tendono soprattutto a seguire la massa e i personaggi più famosi, invece di contraddistinguersi.
Esistono opinioni molto discordanti su questa passione, che per molti è una mania: infatti si passa da posizioni di completa condivisione a critiche pesanti su questa “moda”: chi lo critica infatti sostiene che sia una esternazione di protagonismo alquanto eccessiva che porta alla troppa diffusione della propria personalità e al bisogno indispensabile di condividere la propria vita tramite delle immagini sui social.
I primi a diffondere i selfie sono state le grandi star hollywoodiane ed è stata addirittura composta una canzone proprio su questo argomento. Ecco qui un pezzo tratto dalla canzone dei “THE CHAINSMOKERS”:

“After we go to the bathroom can we go smoke a cigarette?

I really need one

But first, let me take a selfie.”

lunedì 27 aprile 2015

ACQUASPARTA TRA I "BORGI PIU' BELLI D'ITALIA"



A cura di Rebecca Massaccesi, Agnese Tascini, Giada Bernardini
 
Il piccolo comune di Acquasparta è posto su di un colle a circa 350 m s.l.m. da cui domina la valle del Naia, affluente del Tevere. E' al centro di un vasto territorio tra il variare delle colline e dei monti ed è ricco di vegetazione e di sorgenti di acque curative e da tavola.
La ricchezza dal punto di vista idrico del suo territorio ne ha da sempre caratterizzato la vocazione termale, tanto che proprio per le sue acque già in epoca romana essa trasse il suo nome: ACQUAS PARTAS, ad indicare la sua posizione tra le sorgenti dell'Amerino e Furapane.
Conserva ancora l'aspetto di un centro medioevale con una suggestiva cinta muraria e una caratteristica "Porta Vecchia" che nei secoli passati consentiva l'accesso al paese.
Tutt'intorno al capoluogo ci sono le otto frazioni che presentano notevoli attrattive.

A partire dal 28 Marzo 2015 Acquasparta fa parte dei borghi più belli d'Italia; la Presidente della Regione Catiuscia Marini è intervenuta alla cerimonia di consegna al sindaco della città, Roberto Romani, della Bandiera dei "Borghi più belli d'Italia", attestazione simbolica dell'ingresso nel club che conta in Italia 250 borghi, 22 dei quali sono umbri. La Bandiera è stata consegnata al sindaco di Acquasparta dal presidente dell'Associazione Fiorello Primi.

La presidente Marini, che ha voluto esprime al sindaco Romani ed a tutta la collettività il suo apprezzamento personale e anche quello dell’intera Regione Umbria per l'ingresso di Acquasparta tra i "Borghi più belli d'Italia", ha colto l'occasione per sottolineare come la Giunta regionale stia guardando con particolare attenzione ad Expo proprio per le opportunità e le ricadute positive che da questo evento potranno venire per l'Umbria e per la sua promozione turistica ed economica: "All'intero dell’esposizione universale di Milano – ha affermato la Marini – stiamo costruendo uno spazio tutto dedicato alla nostra regione. Grazie alla politica di promozione integrata sviluppata in questi anni per affermare il ‘brand Umbria', abbiamo saputo conquistare l'interesse di molti Paesi nel mondo verso la nostra terra. Ciò ci aiuterà a promuovere l'Umbria ancor di più e meglio ai tanti milioni che visiteranno l'Expo". "Quello che abbiamo cercato di fare come Regione – ha proseguito la Marini -, anche in sintonia con quanto ci dice l'Unione Europea con i cui fondi molte delle nostre strategie vengono finanziate, è stato realizzare progetti integrati sui grandi attrattori culturali intesi come fatto di sviluppo economico. In questo senso vanno anche le politiche per il recupero e la valorizzazione dei centri storici e degli antichi borghi della nostra regione, che hanno dimostrato di essere, appunto, dei preziosi attrattori di turismo e, dunque, occasione di sviluppo economico. Ed in questa direzione è assai meritoria l'attività dell'Associazione ‘I Borghi più belli d'Italia' che - ed è giusto ricordarlo - è stata tenuta a battesimo proprio in Umbria nel 2009, a Castiglione del Lago, grazie al grande spirito di iniziativa di Fiorello Primi, allora sindaco della città lacustre, ed ora al vertice dell'Associazione".
Infine, la presidente Marini, ha ricordato la recente presentazione del nuovo portale turistico regionale: "Grazie al diffondersi della tecnologia digitale oggi possiamo offrire ai turisti una enorme mole di dati ed informazioni che sono utilissimi a chi deve accingersi a compiere un viaggio per definire la scelta dei luoghi da visitare. A loro noi vogliamo cercare di raccontare l'Umbria con un linguaggio che susciti interesse e curiosità, perché oggi il viaggiatore – ha concluso la Marini - vuole non solo scoprire un luogo per ciò che è stato, ma anche per ciò che è e per ciò che è in grado di offrire".

Da vedere
Si entra nel borgo da due accessi principali. Il primo, attraverso la “Porta Vecchia”, immette alla parte più antica e sale per i “cordoni”, via ripida e tortuosa fino alla sommità del centro storico. Il secondo è quello di Corso dei Lincei, la via principale che porta direttamente al cuore di Acquasparta, piazza Federico Cesi, intitolata al fondatore, a Roma nel 1603, dell’Accademia dei Lincei, sorta per studiare le scienze della natura in modo sperimentale e libero da pregiudizi. La costruzione, tra il 1561 e il 1579, di palazzo Cesi, appartenuto all’illustre famiglia umbro-romana, fu voluta dal cardinale Federico I Cesi sul luogo di una rocca distrutta agli inizi del Cinquecento durante le guerre fra Todi, Terni e Spoleto.
La chiesa di Santa Cecilia, restaurata nel 1761, fu innalzata sul luogo della basilica romanica i cui resti si ammirano nell’abside che svetta maestosa lungo l’attuale via Colonna. Lo spazio liturgico è caratterizzato da un’unica navata centrale e da otto cappelle che accolgono opere pittoriche di artisti dell’Italia centrale (fine XVI secolo-seconda metà del XVIII). La più pregevole è la cappella funebre delle famiglie Liviani e Cesi, realizzata nel 1581 per volere di Isabella Liviani: qui riposano i resti del nipote Federico Cesi detto “il Linceo”.
Oggi Museo della Comunità, la chiesa del Santissimo Sacramento (1685) conserva al centro del pavimento un mosaico romano del I secolo proveniente da Carsulae e lì collocato nel 1928.
La chiesa del Crocefisso, costruita agli inizi del XVII secolo, apparteneva alla Compagnia della Madonna del Giglio, che nel contiguo Hospitalis Sanctae Mariae de Lilio accoglieva poveri e malati.
La chiesa di San Giuseppe, nell’omonima via, fu eretta dalla Compagnia di San Giuseppe nel 1737. In essa vi è un solo altare con alle spalle un quadro secentesco.
Posta fuori le mura di Acquasparta, la chiesa di San Francesco (1294) è espressione dell’architettura francescana “povera”. Dietro l’abside rimangono il piccolo chiostro francescano recentemente ristrutturato dal Comune, il refettorio e parte dei dormitori. All’interno vi è l’icona della Madonna della Stella (prima metà del XIV secolo).
Sempre fuori dalla cerchia urbana si trova il complesso monumentale di San Francesco, oggi “Casa della cultura Matteo d’Acquasparta”.  Il complesso architettonico, dedicato al suo fondatore, il cardinale ambasciatore di Bonifacio VIII, Matteo Bentivegna (nato nel 1240 ad Acquasparta e citato da Dante nella Divina Commedia) ha avuto origine probabilmente durante la metà del XIII secolo in prossimità di una cappella votiva più antica dedicata alla Madonna della Stella.
Infine, lungo la strada Tiberina che ricalca fedelmente il tracciato della vecchia Via Flaminia, la romanica chiesa di San Giovanni de Butris, costruita sopra un ponte romano a due archi intorno al XIII secolo, apparteneva all’Ordine dei Cavalieri di Malta. 


Il prodotto
E’ l’acqua dell’Amerino, minerale, curativa, conosciuta dall’antichità per la sua efficacia contro calcolosi, gotta e acidi urici. Nel medioevo era conosciuta come “acqua di San Francesco” poiché il santo, nelle numerose peregrinazioni nella zona, ne avrebbe tratto giovamento per la sua salute malferma.
Accanto all’acqua, prodotti tipici sono l’olio, il tartufo e le castagne.

Il piatto tipico
I picchiarelli sono una pasta tirata a mano e della grandezza di una cordicella. Vanno serviti con sugo piccante.
Altra specialità è la pizza al testo, una torta salata fatta di acqua e farina, non molto spessa, farcita con verdura e salsicce o prosciutto, cotta su un testo di ghisa o, nei mesi invernali, sotto il fuoco.

FERRARI: IL GRANDE CAMBIAMENTO

Con il trionfo nel gran premio della Malesia, Sebastian Vettel ha riportato alla vittoria il Cavallino che non vinceva dal 2013; prossima tappa è il GP di Spagna sulla pista di Catalunya. 

La Ferrari nell'ultimo periodo ha subito grandi cambiamenti, non solo per quanto riguarda la pista ma anche ai vertici della società: il 13 ottobre 2014, dopo le dimissioni di Montezemolo, ha raccolto le redini della società il già manager di FCA Sergio Marchionne, diventandone presidente. Il cambiamento ha toccato anche lo staff e il management: infatti il nuovo Managing Director & Team Principal è Maurizio Arrivabene.

Dopo diverse prove e una lunga preparazione, i piloti Vettel e Räikkönen hanno iniziato una nuova stagione sulla SF 15-T. La SF 15-T è la sessantunesima monoposto prodotta dalla casa automobilistica per patecipare al campionato mondile: è stata presentata il 30 gennaio 2015 sul sito ufficiale della scuderia Ferrari e va a sostituire la F 14-T usata la scorsa stagione; progettata dagli ingegneri James Allison, Rory Byrne e Simone Resta. 

Nel Gran Premio d'Australia la rossa è salita sul podio con il terzo posto di Sebastian Vettel, successo che mancava dal Gran Premio d'Ungheria 2014. Kimi Räikkönen è stato costretto al ritiro al 41º giro per un problema al dado posteriore sinistro ripetutosi durante le due soste. 
Nel Gran Premio della Malesia la rossa è ritornata al successo dopo ben 676 giorni (GP di Spagna 2013) grazie a un bravissimo Sebastian Vettel, commosso alla premiazione sul podio, autore di un pit stop in meno rispetto agli avversari della Mercedes. 
Raikkonen ha chiuso al quarto posto dopo una gran rimonta dal fondo dello schieramento a causa di una foratura al pneumatico posteriore sinistro dovuta ad un contatto a inizio GP. Nel Gran Premio del Bahrain, Raikkonen è stato protagonista di una grande rimonta, superando Rosberg al penultimo giro e piazzandosi al secondo posto.


Filippo Cerquetelli & Marco Ranocchia




GITA SCOLASTICA 2014/2015

Immagine di Trieste
Mercoledì 8 Aprile alcuni ragazzi delle classi 3°A AFM, 4°A AFM e 4° A CAT, si sono ritrovati al piazzale della Consolazione alle ore 05:00, per cominciare il loro viaggio d'istruzione. La meta del viaggio è stata Trieste, dove alunni e docenti pernottavano, ma sono state effettuate delle visite anche in Slovenia (Caporetto e Grotte di Postumia) e Venezia. 

I ragazzi sono arrivati a Trieste alle ore 12 circa e hanno subito visitato il Castello di Miramare, situato sulla costa. Dopo la visita si sono recati al centro di Trieste, dove hanno avuto la possibilità di pranzare e di dare un'occhiata veloce alla città. Nel tardo pomeriggio alunni e insegnanti hanno preso la via per andare in albergo, in modo tale da sistemare i propri bagagli, cenare e pernottare. 

Il giorno successivo, dopo la prima colazione in hotel, si sono recati con la guida a Redipuglia. Lì i ragazzi hanno potuto ammirare inizialmente il museo delle armi usate durante la Prima Guerra Mondiale e poi successivamente hanno osservato le tombe e le trincee sempre relative alla Prima Guerra Mondiale. Dopo aver pranzato i ragazzi si sono diretti a Caporetto dove hanno visitato il museo della Città relativo al confine italo-austriaco dove si è combattuta la Guerra.Sul tardo pomeriggio i visitatori sono tornati in albergo e, come la prima sera, lì hanno cenato e pernottato. 

Il terzo giorno gli alunni si sono dovuti svegliare molto presto per dirigersi a Postumia (Slovenia) dove hanno visitato le famosissime grotte. La visita all'interno delle grotte è avvenuta per 3 km con il trenino e per 1 km a piedi. All'uscita i ragazzi hanno pranzato in un ristorante del posto e nel primo pomeriggio si sono diretti alla foiba di Basovizza: i ragazzi inizialmente hanno visto un video di introduzione e poi hanno visitato di persona il posto. 
Alle ore 17 gli alunni hanno ricevuto il permesso dei professori di fare un giro per la città di Trieste. Come nei giorni precedenti i ragazzi sono tornati a cena in albergo, ma questa volta in serata si sono diretti a Grado e, dopo una breve visita durata circa un'ora, sono rientrati in albergo. 

Immagine di Venezia
L'ultimo giorno gli alunni dopo la prima colazione alle ore 8:00 circa, si sono diretti al porto di Venezia per prendere il traghetto che li avrebbe portati al centro della città. Qui hanno incontrato una guida che gli ha presentato il posto conducendoli per varie vie e piazze. Per pranzo si sono recati in un ristorante di Venezia; appena finito i ragazzi hanno avuto un po' di tempo libero e poi alle 15:00 hanno ripreso il traghetto per poi intraprendere il viaggio di ritorno verso Todi. Gli alunni dopo un lungo tragitto sono arrivati davanti al piazzale della scuola alle ore 22:30 circa. 

A cura di: Edoardo Pasteni, Massimiliano Gernini, Federico Bertoldi, Lorenzo Todini, Mirco Cembolini







venerdì 24 aprile 2015

LE SQUADRE ITALIANE IN EUROPA



A cura di: Edoardo Boninti, Marta Federici, Arianit Ajdini

Le squadre italiane in questo periodo stanno attraversando una buona annata in Europa, infatti si trovano in corsa per la conquista delle coppe dell'Europa League e Champions League.
Le italiane che si trovavano in Champions erano la Roma e la Juventus; ai quarti la Roma è stata eliminata, mentre la Juventus ha dovuto vedersela con i francesi del Monaco.
La partita di andata si è giocata il 14-04 e ha visto gioire la formazione italiana per il risultato di 1-0 con la firma di Vidal su un rigore che non c'era.
Il 22-04 si è disputata la gara di ritorno: la Juventus ha sofferto la pressione dei francesi ma è stata sempre in grado di respingere tutti gli attacchi degli avversari strappando uno 0-0 e quindi andando alle semifinali.
Le Italiane che si trovavano in corsa inizialmente per la conquista dell'Europa League erano: Napoli, Fiorentina, Torino, Inter e Roma. Dopo i quarti di finale sono rimaste in gara solo il Napoli e la Fiorentina, mentre le altre sono state eliminate.
Il 16-04 si sono disputate le prime gare di andata dei quarti di finale tra Wolsburg-Napoli e Dynamo Kyiv- Fiorentina. È stata una grande notte per il Napoli che ha travolto il Wolsburg con il risultato netto di 1-4 ipotecando il passaggio del turno, con le firme di Higuain, doppietta di Hamsik e a chiudere i giochi è stato Gabbiadini, appena subentrato a Hamsik.
Anche la Fiorentina può sorridere grazie alla buona prestazione, avendo pareggiato fuori casa per 1-1, risultato ottimo in vista della gara di ritorno; a far sorridere i viola al 93 è stato Babacar.
Il 23-04 ci sono state le partite di ritorno: il Napoli dopo il 1-4 dell'andata doveva non concedere più di 3 goal, la partita è finita 2-2 e quindi i Partenopei raggiungono le semifinali.
La Fiorentina ha dominato tutta la partita concedendo pochissime occasioni ai suoi avversari e portando a casa una vittoria per 2-0 e anche per i viola è semifinale.
Era dal 2002-2003 che non c'erano cosi tante squadre italiane in corsa per raggiungere le vette calcistiche d'Europa, quindi auguriamo a tutte le nostre squadre non solo di raggiungere le finali ma anche di portare a casa le tanto agognate coppe.