La
Commissione Europea ha presentato il 12 dicembre 2014 un chiaro atto d'accusa
contro l'abitudine alla corruzione in Italia, anche nel settore privato.
Secondo la Corte dei Conti di Roma, i costi diretti di questo fenomeno ammontano
ogni anno a 60 miliardi di euro.
L’ultimo
caso di corruzione che è stato scoperto è quello legato all'operazione “Mafia Capitale”, contro
una delle più grandi organizzazioni criminali di tipo mafioso-politico-imprenditoriale,
che operava a Roma a partire circa dal 2000.
A
capo di "Mafia Capitale" è stato trovato Massimo Carminati, il quale da ex-terrorista dei NAR[1],
confluito poi nella banda della Magliana, ha trovato il proprio futuro
delinquenziale nella banda "Mafia Capitale".
Base
dell'accumulo di capitale è il traffico e lo smercio di cocaina a Roma e nei comuni limitrofi. Il capitale così accumulato veniva poi
reinvestito in varie attività, molte delle quali con tratti illegali.
Poi, comprare tutti era l'ordine: Massimo Carminati faceva ottenere gli appalti alle
società da lui controllate, influenzando le relative gare d'appalto, delle
quali conosceva già i bandi di aggiudicazione.
Il
tesoro della banda comprendeva: soldi illeciti riciclati in società,
immobili, bar, stabilimenti balneari, pompe
di benzina, un centro estetico, aziende, decine di appartamenti, ville a
Sabaudia e a Fregene, depositi bancari e auto di lusso. In tutto 200 milioni di
euro di beni e titoli, tra i quali rientrano anche Ferrari, Smart e motorini.
Secondo
noi studenti, "Mafia Capitale" è stato uno dei peggiori episodi di corruzione mai
avvenuti in Italia, è stato un colpo durissimo colpo per l’immagine del nostro
paese che con difficoltà sta cercando di rialzarsi dopo la grande crisi economica e fatica a trovare nuovo slancio.
Mirco Cembolini
Lorenzo Todini
[1] Nuclei
Armati Rivoluzionari furono un'organizzazione terroristica italiana
d'ispirazione neofascista, nata a Roma e attiva dal 1977 al 1981.
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